Industrie
PanoramicaOgni settore ha sfide uniche e opportunità uniche.
Affrontiamo le esigenze speciali di ogni settore con una profonda esperienza verticale e approcci innovativi.
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Pubblicato Jul 06, 2023
Torna il nostro Barometro Globale dei Consumatori con nuovi insight sulla loro visione del futuro, sulle strategie adottate per fronteggiare l’aumento del costo della vita e su altri temi di grande attualità che ne impattano, in Italia e in tutto il mondo, i consumi e la relazione con i brand. Ecco i risultati più significativi della Wave 22.
Fiducia e ottimismo non registrano un segno positivo
In Italia poco più di 3 rispondenti su 10 si dichiarano “molto soddisfatti della propria vita” e solo il 28% si definisce “molto ottimista” per il futuro. Un quadro negativo che, però, si rispecchia molto con il sentiment generale dei consumatori europei con rispettivamente il 38% e il 32% delle preferenze. Una sfiducia che, invece, non appartiene alle Americhe, dove il livello di ottimismo tocca il 63%.
Tale senso di pessimismo, però, rivela inevitabili conseguenze anche su altri due aspetti cruciali per la quotidianità e la vita dei nostri connazionali: la spesa e il futuro. Appena il 15% dei partecipanti al panel si sente “molto fiducioso” di poter spendere denaro nei prossimi mesi e solamente il 16% stima un miglioramento della propria situazione finanziaria nei prossimi tre mesi (il 21% entro la fine dell’anno).
Ad influenzare le spese di quasi 3 italiani su 4 anche l’aumento del costo dell’energia e della vita. Posticipati, quindi, per il 63% dei rispondenti in Italia gli acquisti di grande valore.
Corsa al risparmio: le strategie
Riduzione degli acquisti percepiti come non essenziali (50%), visita di più negozi alla ricerca di occasioni (47%), confronto dei prezzi sia online che offline (42%) e ricerca di alternative più economiche (26%). Sono queste le principali tattiche di risparmio messe in atto dagli italiani.
Seguono la rinuncia alle attività ricreative – mangiare fuori (26%), giocare d’azzardo (20%), andare in vacanza all’estero (20%) e frequentare bar e pub (16%) – e l’acquisto di prodotti di marca (20%). Una ripercussione importante si registra anche sui consumi alimentari: oltre la metà dei rispondenti del Bel Paese dichiara di aver ridotto l’acquisto di piatti pronti, take out e snack.
Il valore dell’impegno socio-ambientale dei brand
Le azioni socialmente utili e responsabili dei brand influenzano la decisione di acquisto del consumatore. Possiamo, infatti, definirli degli “osservati speciali”, come dimostra l’attenzione dichiarata dal 78% degli italiani verso il loro impatto sociale, ambientale ed etico e l’importanza riconosciuta dal 79% all’investimento di tempo e cura per queste tematiche.
Inoltre, il 70% asserisce di evitare aziende i cui valori non sono in linea con i propri e il 74% di valutare un eventuale allontanamento da quelle con un impatto negativo, mentre il 63% afferma di preferire quelle impegnate in attività eticamente positive.
Ad ostacolare le buone intenzioni dei consumatori troviamo, però, da un lato la mancanza di informazioni sufficienti sulle attività in ambito ESG (68%) e dall’altro la sensazione di non poterselo permettere (64%).
Per scoprire tutti gli insight più rilevanti dalla 22esima wave del Barometro Globale dei Consumatori di Toluna scarica il report.