Predictive Insights: una sfera di cristallo alimentata a intelligenza artificiale

Pubblicato Apr 11, 2022

L’accelerazione nell’ambito delle ricerche di mercato degli ultimi anni è impressionante. Per decenni impiegare settimane o addirittura mesi per raccogliere e catalogare i risultati delle indagini era la norma.

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Pubblicato originariamente su The AI Journal

Al mondo degli affari non piacciono le sorprese. Spiacevoli imprevisti spesso si tramutano in oneri finanziari o perfino in danni a lungo termine alla reputazione di un brand. È per questo che si investe nelle ricerche di mercato: testare nuove idee o prodotti ancor prima di rilasciarli al pubblico e monitorare il sentiment per anticipare potenziali problemi riduce le probabilità di essere presi alla sprovvista.

Immaginate, quindi, se un brand potesse, in pochi click, prevedere con un certo grado di sicurezza i cambiamenti nel sentiment dei consumatori. E se fosse capace di testare i feedback a un’idea o un prodotto prima di sviluppare un prototipo? O, meglio ancora, se potesse anticipare un bisogno o un trend futuro e sviluppare soluzioni per colmare un vuoto che nel mercato ancora nemmeno esiste?

Provate solo a pensare al tempo e ai soldi risparmiati sapendo in anticipo se un nuovo concept sarà un flop o un successo. Può sembrare fantasia, ma invece è realtà: grazie a tecnologie emergenti come l’intelligenza artificiale (AI) e il machine learning, il futuro delle ricerche di mercato è questo.

Dati in tempo reale

L’accelerazione nell’ambito delle ricerche di mercato degli ultimi anni è impressionante. Per decenni impiegare settimane o addirittura mesi per raccogliere e catalogare i risultati delle indagini era la norma. Ma in un mondo in cui le notizie circolano 24 ore su 24, 7 giorni su 7, alla velocità della luce e i social media vengono usati costantemente, le aziende non hanno giorni a disposizione, né tantomeno settimane o mesi. Un singolo evento può scatenare, il giorno successivo, un movimento di dimensioni globali. In questo scenario, i brand devono essere in grado di adeguare messaggi e prodotti in tempo reale.

La pandemia ce ne ha dato dimostrazione. Con voli bloccati e persone in lockdown, alcune compagnie aeree hanno continuato a mandare in onda, come con il pilota automatico, pubblicità che sbandieravano promozioni sulle spese per il bagaglio. Campagne di questo tipo non solo hanno fallito, ma hanno spinto i potenziali clienti a protestare e accusare le aziende di non essere a contatto con la realtà.

I brand che non si sono dimostrati sul pezzo e che non hanno corretto la propria comunicazione hanno rischiato di essere etichettati come insensibili e poco in sintonia con il mondo circostante.

Solo accedendo ad insights on-demand e in tempo reale le imprese potranno dimostrare di essere sempre un passo avanti.

Ora, però, anche questo potrebbe non essere abbastanza.

È la domanda che guida l’innovazione

La pandemia ha accelerato l’innovazione e la digitalizzazione ad un ritmo che non avremmo mai potuto anticipare. Ciò non è legato a qualche nuova invenzione sopraggiunta durante l’emergenza sanitaria, ma semplicemente ad un rapido incremento dell’adozione di servizi e soluzioni, guidato dalla crescita della domanda.

In realtà l’industry stava esprimendo la necessità di insights in real-time già prima dell’arrivo del Covid-19, ma lo scoppio della pandemia ne ha enfatizzato la domanda in modo significativo. Il comportamento delle persone si è radicalmente modificato – un’evoluzione che abbiamo monitorato con il nostro Barometro globale dei consumatori – ed è diventata chiaro per i brand la necessità di attingere a dati ottenuti in tempo reale per rimanere aggiornati sulla costante trasformazione del sentiment dei clienti.

Incertezza e incapacità di prevedere il futuro, sono state le più grandi sfide per le aziende. I brand hanno dovuto agire in reazione agli eventi, ma ora che iniziamo a vedere la luce in fondo al tunnel, è tempo di passare da un approccio reattivo ad uno proattivo. Ed è qui che entra in gioco l’intelligenza artificiale.

Insights e intelligenza artificiale

Quando si parla di dati si potrebbe pensare “più sono, meglio è”. La verità è che si può rimanere sopraffatti: è inutile avere a disposizione decine di milioni di consumatori che producono ciascuno milioni di dati se poi non si è in grado di dare loro un senso.

Un aiuto concreto arriva dall’intelligenza artificiale: analizzando milioni di dati in pochi secondi e fornendo insights ricchi, dettagliati e utili. Un lavoro impossibile per un essere umano.

Le potenzialità più interessanti dell’AI derivano dal machine learning. Grazie ad esso, infatti, durante l’analisi di milioni di dati provenienti da tutto il mondo, si possono individuare dei pattern e sviluppare modelli che non si limitano a studiare i comportamenti passati, ma che aiutano a prevedere i bisogni futuri.

Passato, presente e futuro

Nonostante gli ovvi benefici delle tecnologie emergenti nel settore, è importante considerare che i dati storici non sono superati. Sono ancora uno strumento utile e un eccellente indicatore di ciò che sta accadendo – e possono aiutare i leader a prendere difficili decisioni di business. Ma i dati storici da soli non bastano più. Nel mondo frenetico di oggi, i brand devono poter accedere al pacchetto completo: dati storici, dati in tempo reale e predictive insights. Solamente con insights sul passato, sul presente e sul futuro le vostre aziende potranno guadagnare un reale vantaggio competitivo.

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